Gli ingegneri della Purdue University negli Stati Uniti hanno ideato un dispositivo che rende più sicuro l’uso dei pacemaker. Grazie al restringimento del raggio d’azione del sistema Bluetooth a 50 mm, il dispositivo rende impossibile la connessione alla rete da parte di fonti estranee.
Nel mondo di oggi, il livello di sicurezza delle informazioni e di protezione dei dati personali non è molto elevato. Gli hacker sono in grado di penetrare in smartphone, computer, interi sistemi hardware e database. Tuttavia, tra gli oggetti più vulnerabili di solito non vengono menzionati dispositivi importanti per molte persone malate, come i pacemaker. Nel frattempo, in teoria, un hacker potrebbe entrare nel pacemaker di qualsiasi paziente e togliergli la vita. Finora non sono stati registrati tentativi di questo tipo, ma i ricercatori sono determinati a essere proattivi e a creare un sistema che protegga i pazienti.
Il fatto che tutti i dispositivi impiantabili comunichino tra loro tramite connessione Bluetooth con un raggio d’azione di circa 10 metri. Ciò significa che gli aggressori sono in grado di connettersi e controllare il dispositivo. Nel caso di un pacemaker, ad esempio, basta una spinta e la morte è inevitabile.
La nuova invenzione consentirà di evitare il rischio di manomissione del pacemaker e quindi di mantenere le persone al sicuro. Inoltre, consuma 100 volte meno energia rispetto a una rete standard.
Ora il dispositivo sembra ingombrante e assomiglia a un grande orologio da polso, ma gli esperti vogliono ridurlo alle dimensioni di un chip che possa essere incorporato in qualsiasi dispositivo.
Che tipo di precauzioni sono state prese per proteggere i pazienti che utilizzano i pacemaker? Sono state adottate misure aggiuntive per garantire la sicurezza di questi dispositivi?