Gli esperti della giapponese Mitsubishi Heavy Industries e un istituto di ricerca hanno annunciato la creazione di un robot in grado di lavorare in luoghi esposti a incidenti pericolosi e catastrofi.
Il robot sarà addestrato a svolgere attività come il recupero delle barre di combustibile nell’impianto nucleare di Fukushima Daiichi. L’iniziativa di adottare questo approccio per la bonifica di siti potenzialmente pericolosi appartiene alla Tokyo Electric Power, proprietaria della famigerata centrale nucleare.
Nel 2011, un forte terremoto ha causato un incidente nell’impianto. Di conseguenza, un’enorme quantità di rifiuti radioattivi è stata rilasciata nell’ambiente. I disastri provocano perdite record per TERSO, che solo nel 2011 hanno superato i 15 miliardi di dollari. Gli esperti stimano in 12 miliardi il costo dello spegnimento di tutte le unità di emergenza. dollari. Il processo potrebbe trascinarsi per decenni.
I nuovi robot inizieranno a operare nei cantieri nel 2021. Si tratta di dispositivi lunghi che pesano più di 3 tonnellate. Le macchine giganti saranno controllate a distanza. All’estremità di ogni apparato c’è un sistema che aspira i materiali fusi. La velocità del robot non deve superare i 5 metri al secondo. In questo modo sarà possibile raccogliere tutti i materiali pericolosi nel modo più efficiente possibile. I componenti elettronici sono completamente resistenti agli alti livelli di radiazioni.
I lavori previsti sono complicati dalla necessità di localizzare con precisione i rifiuti pericolosi. I motori di ricerca stanno già lavorando sui siti. Non si sa ancora se sarà possibile tracciare una mappa precisa del suo funzionamento entro il 2021. Se necessario, il lancio sarà posticipato.
Che tipo di compiti svolge esattamente questo robot? E quali sono i suoi obiettivi specifici nel gestire le conseguenze dell’incidente di Fukushima?