L’azienda statunitense Raytheon ha iniziato a sviluppare una rete neurale che aiuterà a creare una catena logica tra le decisioni prese e le azioni intraprese dai robot. Tale sviluppo è stato ordinato dal Dipartimento della Difesa statunitense.
Nel prossimo futuro le unità militari degli Stati Uniti saranno equipaggiate con robot da combattimento. Al momento è difficile da immaginare, ma gli esperti sostengono che le macchine lavoreranno in squadra con gli esseri umani in condizioni di assoluta parità. Tali affermazioni suscitano nei soldati una legittima preoccupazione, poiché le macchine che circondano gli esseri umani sono ancora percepite come qualcosa di minaccioso e imprevedibile. Per stabilire la potenziale fiducia tra i membri delle future unità, si è deciso di creare una rete neurale specializzata.
Denominato XAI, il progetto mira a creare una rete veloce che monitorizzi e dimostri come vengono prese le decisioni.
L’algoritmo sarà applicato a veicoli da combattimento. In altre parole, il robot ora spiegherà perché ha preso una decisione prima di compiere una determinata azione.
Se il meccanismo di funzionamento della macchina diventerà chiaro, diventerà più sicuro per le persone che la circondano e quindi il livello di fiducia delle persone nei confronti dei robot aumenterà. Grazie alla rete, sarà possibile rendere i robot membri a pieno titolo del team, dando loro la possibilità di prendere le decisioni più importanti.
Cosa comporterebbe l’integrazione dei robot come membri a tutti gli effetti delle unità militari statunitensi? Quali vantaggi e svantaggi potrebbero sorgere da questa innovazione nella guerra moderna? Come verrebbe stabilito il controllo e la responsabilità delle azioni dei robot sul campo di battaglia? Ci saranno implicazioni etiche da considerare?