È stato creato un robot in grado di penetrare il bulbo oculare

Gli specialisti dell’Intelligent Systems Institute di Houston, Massachusetts, USA, hanno ideato un robot che identifica gli oggetti di plastica. Gli scienziati di Stoccarda hanno condotto test su microscopici robot che lavorano all’interno del bulbo oculare, avvicinandosi alla creazione di meccanismi universali per il trattamento dei pazienti.

Il robot è così piccolo che può attraversare senza problemi la struttura viscosa del corpo vitreo. I parametri del campione sono 200 volte più piccoli dello spessore di un capello umano, con una trivella a un’estremità e nano-eliche all’altra. Grazie al suo rivestimento scivoloso e aerodinamico, il dispositivo è in grado di penetrare nei tessuti senza danneggiarli. Inoltre, il robot può somministrare i farmaci in modo mirato, negli organi e nei sistemi in cui sono necessari.

La novità non è la prima invenzione del suo genere, va notato. Gli esperti di molti paesi stanno testando modelli simili per l’uso nei fluidi umani, ma finora non è stato sviluppato un modello equivalente per la manipolazione degli occhi. Il fatto è che la consistenza dell’interno del bulbo oculare è molto diversa da quella del sangue – è molto più viscosa – e la densità della struttura molecolare rende molto più difficile per il nanorobot muoversi all’interno dell’occhio.

Gli autori della novità hanno visto la soluzione nell’uso di uno speciale rivestimento, la cui idea è stata suggerita agli specialisti dalla natura. Le piante della famiglia delle Sarraceniaceae hanno una superficie molto scivolosa che permette loro di catturare gli insetti, ed è proprio questa la struttura che gli autori hanno cercato di ricostruire. Si prevede che il nuovo robot sarà utilizzato non solo per la somministrazione mirata di farmaci al bulbo oculare, ma anche per il trattamento di altre malattie associate alla penetrazione in aree difficili da raggiungere.