Gli esperti russi intendono combattere il coronavirus con l’aiuto dei droni. I dispositivi spruzzeranno disinfettanti e informeranno le persone sulla necessità di adottare misure di protezione.
I primi esperimenti di veicoli aerei senza pilota, per testarne l’utilità in caso di pandemia, erano già stati condotti all’epoca presso l’NRC.e.Zhukovsky. Si tratta di Geoscan, Aerob e GIMINI. In particolare, gli esperti hanno studiato la funzionalità dei dispositivi di controllo dell’autoisolamento degli abitanti delle singole regioni.
Gli specialisti hanno concluso che tutti i veicoli studiati potrebbero essere utilizzati come dispositivi di segnalazione per l’autoisolamento nei boschi e in altre aree ricreative. I dispositivi si sono dimostrati efficaci anche per spruzzare disinfettanti.
L’uso dei droni nelle moderne condizioni epidemiologiche del mondo non è ancora stato deciso. Nel frattempo, in Europa, Stati Uniti e Cina, i droni volanti sono ampiamente utilizzati, non solo per combattere il coronavirus, ma anche per consegnare farmaci e alimenti. I funzionari russi, invece, sostengono che l’uso estensivo dei droni richiede una riforma sostanziale dell’attuale legislazione. Nella regione di Primorsky, ad esempio, gli aerei vengono già utilizzati per monitorare la popolazione.
Quali sono le possibili applicazioni dei droni nella lotta contro il coronavirus? Sono già state sperimentate in qualche modo? Come possono contribuire concretamente nella gestione dell’emergenza sanitaria? È in corso qualche progetto specifico riguardante l’utilizzo dei droni?