Gli specialisti di Dyson e della Technology Partnership hanno introdotto un ventilatore che è un attributo essenziale per il trattamento di forme gravi di infezione da coronavirus.
La pandemia di coronavirus provoca importanti cambiamenti nel mix di prodotti. Ad esempio, molte aziende specializzate stanno riorientando la loro capacità produttiva per creare unità di ventilazione attualmente necessarie che potrebbero salvare la vita di migliaia di persone infette. Il produttore di elettrodomestici Dyson ha fatto la stessa cosa.
La capacità dell’impianto, insieme ad altre risorse necessarie, è stata dirottata verso la nuova attività 10 giorni dopo la telefonata del Primo Ministro britannico Boris Johnson. Il produttore The Technology Partnership ha collaborato con Dyson al progetto. Viene prodotto un nuovo modello di unità radicale, denominato CoVent. L’unicità del dispositivo risiede nella possibilità di rilasciarlo rapidamente in grandi quantità in una sola volta.
Il dispositivo è completamente adatto ai pazienti affetti da coronavirus ed è adattabile a una varietà di ambienti. Gli ingegneri dell’azienda sono riusciti a progettare l’unità in un periodo di tempo estremamente breve e gli impianti di produzione sono stati convertiti in modo efficiente alla produzione di massa.
Ventilatore CoVent alimentato dalla tecnologia del motore digitale Dyson.
Il dispositivo è stato progettato in modo da eliminare praticamente il rischio di potenziale accensione da scintille, per cui è adatto alla produzione di massa. James Dyson, capo di Dyson, afferma che l’esperienza acquisita nella progettazione e nella produzione di purificatori d’aria è un aiuto fondamentale per la creazione di ventilatori, in particolare per la conoscenza della produzione e dell’installazione di sistemi di filtraggio di alta qualità.
Il lotto totale di sistemi previsti per la produzione nazionale è finora di 10.000, mentre altri 5.000 saranno esportati in altri paesi.
Quali iniziative sta adottando questo produttore di elettrodomestici per contribuire nella lotta contro il coronavirus?