Non è passato molto tempo da quando una startup indiana chiamata Engineer è stata esposta.ai. L’idea alla base del progetto era quella di creare un sistema di intelligenza artificiale che permettesse di generare applicazioni per dispositivi mobili. E ora si scopre che tutto il lavoro di sviluppo dell’app non è stato fatto dall’intelligenza artificiale, ma da un intero team di esperti di software indiani.
Il concetto stesso del progetto, al momento della sua creazione, era descritto come segue. Grazie alla speciale tecnologia AI sviluppata dagli esperti, ogni utente sarà in grado di creare app per se stesso. Per implementare l’idea, è necessario andare sul sito web dello sviluppatore, selezionare il modello richiesto e alcuni parametri, dopodiché l’algoritmo scriverà autonomamente il codice e l’applicazione potrà essere utilizzata.
All’inizio gli sviluppatori avevano assicurato che in 60 minuti il programma sarebbe stato in grado di terminare la scrittura dell’applicazione all’80%, ma dopo qualche tempo la cifra è scesa al 60%. Ma anche questi parametri hanno attratto un numero sufficiente di investitori seri. L’azienda ha investito circa 30 milioni di dollari nel progetto e tra gli investitori figurano Jungle Ventures di Singapore, la svizzera Lakestar e Deepcore Inc. Dal Giappone.
Tuttavia, dopo qualche tempo, è stato rivelato che gli esperti della startup stanno effettivamente lavorando su una tecnologia AI in grado di sviluppare applicazioni, ma al momento stanno utilizzando i più comuni specialisti indiani che lavorano in remoto per la programmazione. Lo hanno rivelato i dipendenti, precedentemente coinvolti nel progetto. Resta da vedere come gli investitori abbiano reagito alla rivelazione e se questa influirà su ulteriori investimenti.
Come è stato possibile per questa startup indiana ingannare le persone presentando un gruppo di programmatori come intelligenza artificiale?
La startup indiana è riuscita a ingannare le persone presentando un gruppo di programmatori come intelligenza artificiale grazie alla loro abilità nel creare un’interfaccia e un’esperienza utente altamente convincenti. Hanno sviluppato un software che sembrava essere in grado di apprendere, adattarsi e rispondere in modo intelligente, dando l’impressione che fosse guidato da un’intelligenza artificiale avanzata. Hanno saputo sfruttare le aspettative delle persone verso l’IA e la mancanza di conoscenza tecnica per creare l’illusione. Inoltre, è probabile che abbiano fatto uso di trucchetti di marketing mirati per amplificare l’effetto. Tuttavia, è importante sottolineare che l’inganno è stato possibile solo temporaneamente, poiché alla fine la verità emerge sempre.
La startup indiana è riuscita a ingannare le persone presentando un gruppo di programmatori come intelligenza artificiale grazie alla loro abilità nel creare un’interfaccia e un’esperienza utente altamente convincenti. Hanno sviluppato un software che sembrava essere in grado di apprendere, adattarsi e rispondere in modo intelligente, dando l’impressione che fosse guidato da un’intelligenza artificiale avanzata. Hanno saputo sfruttare le aspettative delle persone verso l’IA e la mancanza di conoscenza tecnica per creare l’illusione. Inoltre, è probabile che abbiano fatto uso di trucchetti di marketing mirati per amplificare l’effetto. Tuttavia, è importante sottolineare che l’inganno è stato possibile solo temporaneamente, poiché alla fine la verità emerge sempre.
Mi chiedo se la startup indiana abbia riscontrato successo nel far passare dei programmatori come intelligenza artificiale. Com’è stato possibile? Avevano delle competenze particolari o semplicemente erano bravi a simulare l’AI? Qual è stato l’effetto di questa scoperta sul mercato?
Cosa ne pensi di questa situazione? Ti sembra corretto che una startup si presenti come un gruppo di programmatori per intelligenza artificiale? Credi che questa pratica possa danneggiare l’immagine dell’industria tecnologica?
Che tipo di sanzioni o conseguenze legali rischia questa startup indiana per aver mentito sulla sua tecnologia?