Il 24 dicembre, nell'Ala Nuova della Gogol House, verrà inaugurata la mostra "Un archivio di memorie aliene", che presenterà immagini della Seconda Guerra Mondiale che non sono ancora state viste da nessuno, se non dagli ex proprietari delle foto e da collezionisti di cianfrusaglie che hanno ricevuto i negativi per caso.
L'autore del progetto, Artur Bondar, e la curatrice della mostra, Sona Stepanyan, intendono rivelare allo spettatore, insieme alle immagini su pellicola, la realtà in cui sono state scattate le foto.
Collage sovietico del periodo bellico 1941-45. Collezione privata di Arthur Bondar
Utilizzando un documento fotografico come prova materiale del passato, ne ricostruiscono la storia e con essa la storia della fotografia di guerra: da dove viene la foto, per cosa è stata realizzata, come lavoravano i fotografi sul campo, cosa può dire questa o quella reflex sulla pellicola, perché oggi i negativi della Seconda Guerra Mondiale sono più facili da trovare in Germania che in Italia?. Un mosaico di immagini che si aggiunge a un quadro generale della fotografia di guerra.
Artur Bondar ha raccolto una collezione impressionante, dopo aver cercato nei mercatini delle pulci e nelle aste su Internet di tutto il mondo negativi sconosciuti. Include fotografie uniche scattate dal fotografo Valery Faminsky, che per un fortunato caso è riuscito a riacquistarle dagli eredi, nonché archivi personali di civili e soldati e fotocollage sulla guerra pubblicati dai giornali sovietici. I visitatori della mostra sono tra i primi a vedere queste rare fotografie.
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