Gli scienziati di un’università norvegese hanno creato un robot in grado di camminare su quattro zampe su superfici irregolari come sabbia, neve o ghiaccio. La macchina si chiama DyRET.
Grazie alla capacità di imparare dai propri errori, DyRET si adatta abbastanza rapidamente alle nuove condizioni. Imparando diversi angoli di inclinazione, di caduta e di risalita, il sistema di intelligenza artificiale integra le informazioni. Il database risultante viene poi analizzato in modo indipendente per elaborare una strategia aggiornata che sia più efficace in un determinato settore.
Una volta acquisita la padronanza della nuova superficie, si inizia a lavorare per ridurre il consumo di energia. Con la batteria completamente carica, il robot si muove intensamente, compiendo passi ampi e sicuri. Quando l’energia è scarsa, i passi diventano più brevi, ma più frequenti.
Si potrebbe dire che il robot DyREY è un modello in evoluzione. Si evolve esplorando diversi scenari e scegliendo il migliore.
Lo sviluppo di robot in grado di evolversi può facilitare il lavoro dei programmatori, che passano mesi e anni ad aggiornare i modelli esistenti.
Un modello popolare tra le macchine ad autoapprendimento è il robot BAXTER. Può afferrare gli oggetti da solo, indipendentemente dal loro peso o dalla loro forma.
Sembra incredibile! Ma mi chiedo, come può un robot evolversi? È programmato per apprendere autonomamente dai propri errori o ha bisogno di una guida umana? Quali sono le potenzialità di questa evoluzione? Cosa significa per un robot “essere evoluto”? Sono molto curioso di saperne di più su questo nuovo robot.